orso Lombardia 104 - Torino.
Questa ricerca, intitolata allo stabilimento FERT di corso Lombardia 104, ha mirato a ricostruire la storia di un complesso industriale cinematografico e la sua rilevanza economica in Torino dagli anni Venti ad oggi, senza cadere nella tentazione di affrontare un problema di storia del cinema dal punto di vista artistico o estetico: altre istituzioni, altri studiosi sono in grado di affrontare, meglio, questo compito.
Il modello di riferimento è stato quello delle storie d'impresa, scritte sulla base dei grandi archivi aziendali riordinati e messi a disposizione degli studiosi dalle imprese stesse, come è stato per la Fiat e per l'Ansaldo. Nel caso delle imprese citate, tuttavia, si trattava di riordinare materiale già "in casa", mentre per lo studio FERT, in mancanza di qualunque archivio aziendale, i documenti sono stati cercati altrove, negli archivi pubblici e privati: il lavoro, quindi, è stato lungo e complesso, e non può dirsi terminato a tutt'oggi.
La ricostruzione dell'attività dello studio era, di fatto, quasi a livello zero: si potevano trovare scarse citazioni nelle storie del cinema, qualche articolo, alcune tesi di laurea, un libretto di ricordi di Lorenzo Ventavoli: di fronte al poco materiale disponibile, stava l'innegabile realtà che lo stabilimento aveva significato molto per la città, e molto poteva ancora significare, dati i programmi di ristrutturazione e adattamento degli impianti alle nuove tecnologie lanciati da enti pubblici e privati e sostenuti dalla Comunità Europea.

biettivo primario della ricerca è stato la costituzione di un "archivio storico virtuale" dell'attività svolta in mezzo secolo: in altre parole, si trattava di reperire e schedare i documenti, di qualunque tipo, ancora esistenti, indicandone almeno la collocazione, se l'acquisizione si fosse rivelata troppo onerosa. I risultati della ricerca sono stati pubblicati periodicamente nei volumi della Biblioteca FERT (collane Quaderni e Appunti), con l'obiettivo di giungere, in futuro, anche alla realizzazione di un prodotto multimediale con immagini, spezzoni di film, interviste, musica d'epoca.

 

a ricerca, svolta in raccolte e collezioni pubbliche e private, ha portato, per ora, ai seguenti risultati:
· Compilazione di una bibliografia completa sullo studio FERT.
· Completamento della filmografia FERT a soggetto.
· Ricostruzione della storia edilizia dello stabilimento.
· Riordino del personale - tecnico e artistico - attivo nei film prodotti dalla FERT e girati allo studio FERT

Attualmente la ricerca prosegue per raccogliere materiali e documenti per completare, nell'ottica dell' "archivio virtuale":
· Schedatura dei documenti legali, notarili riguardanti lo stabilimento.
· Storia delle tecnologie adottate in cinquant'anni di attività.
· Completamento della filmografia no fiction.
· Schedatura di manifesti, locandine, foto di scena.

 

n aspetto peculiare della attività dello stabilimento di corso Lombardia è stata l'importanza rivestita dai produttori. Diversamente da quanto è avvenuto per altri complessi cinematografici, infatti, la storia del complesso FERT è stata determinata più dalla personalità di produttori e imprenditori delle varie società che si sono succedute nella gestione dei teatri di posa, che da quella di attori e registi.
La ricostruzione dell'attività di questi personaggi non è facile, data la scomparsa di gran parte dei documenti originali, e, più in generale, il fatto di aver svolto una funzione di primo piano restando quasi sempre volutamente lontano dalla luce dei riflettori. Non a caso, d'altronde, solo negli ultimi anni, in Italia, ci si è dedicati ad indagare queste personalità, con opere di valore molto diverso.
Un primo contributo originale è stato, doverosamente, dedicato alla ricostruzione dell'attività di Enrico Fiori, il fondatore dell'impianto; attualmente, sono in corso ricerche su altri personaggi fondamentali per la storia FERT, come Stefano Pittaluga, Luigi Rovere, Giorgio Venturini.

, per ora, pressoché assoluta la mancanza di informazioni attendibili su alcuni campi di attività dello stabilimento FERT, come la realizzazione di spot pubblicitari ed i rapporti con la prima produzione televisiva a Torino.
Ricordi spesso vaghi, testimonianze a volte contraddittorie, notizie di seconda o terza mano, indicano che il lavoro degli impianti e delle maestranze specializzate proseguì anche quando, all'inizio degli anni Sessanta, cessò per sempre in corso Lombardia la produzione di lungometraggi a soggetto. La mancanza di documenti rende però impossibile, per ora, tracciare anche solo un abbozzo della storia produttiva di questi settori, ed è quindi verso questi territori ancora inesplorati che si indirizzeranno, nel prossimo futuro, le ricerche dell'Associazione F.E.R.T.

Il procedere della ricerca ha però reso evidente che una storia della FERT, intesa come azienda, deve essere inquadrata nel più vasto panorama dell’industria cinematografica torinese: i legami fra personaggi e società attive in ogni ramo del settore (produzione, distribuzione, esercizio, indotto, tecnico) sono talmente profondi e complessi che non può in nessun modo essere considerato completo ed esauriente un resoconto limitato ad un’unica impresa.

La ricerca ha quindi allargato i propri confini andando a setacciare archivi normalmente trascurati dagli studiosi di cinema, in cui si è riusciti a rintracciare molti di quei documenti fondamentali per la stesura di una storia del cinema torinese, che non si limiti ad essere una semplice storia dei film, ma miri a coglierne anche gli aspetti economici, industriali, tecnici ed il reale impatto sulla vita della città.

La difficoltà di trovare collezioni complete delle riviste cinematografiche e la deperibilità della carta utilizzata per la stampa, ne rendono problematica la consultazione ai ricercatori. Per ovviare a quest’inconveniente si è avviato uno spoglio sistematico della cinquantina di periodici pubblicati a Torino nel periodo dal 1906 alla Seconda guerra mondiale, dando vita ad una schedatura completa e ragionata mai tentata in precedenza.

Un software, appositamente progettato secondo lo standard Unimarc, e in armonia con le norme catalografiche del Ministero dei beni Culturali consente di accedere ad un ritratto del periodico inquadrato nel suo contesto temporale e culturale, ai dati tecnici e all’elenco dei collaboratori, alla schedatura integrale di tutti gli articoli e delle inserzioni pubblicitarie pubblicate.

Alberto Friedemann, lo studioso che ha condotto personalmente la quasi totalità del lavoro di ricerca, è purtroppo scomparso nel febbraio del 2014 e, anche se lui stesso affermava che non ci fossero più archivi in cui andare a cercare nuovi documenti, sicuramente avrebbe perseverato nello studio. Purtroppo a fino ad oggi nessuno dei suoi allievi ha raccolto il testimone e la ricerca è attualmente di fatto interrotta.