Appunti per la storia dell'industria cinematografica a Torino

Appunti è il titolo di una serie di pubblicazioni che l'Associazione F.E.R.T. intende dedicare alla storia del cinema, il titolo vuol essere un omaggio a Maria Adriana Prolo, l'iniziatrice degli studi sul cinema torinese: Torino cinematografica prima e durante la guerra.
Appunti è il titolo di un breve saggio pubblicato nel 1938 su Bianco e Nero, il primo con cui Prolo tenta di organizzare in una solida struttura i dati e le notizie, spesso di pura fantasia, che circolavano sugli inizi della nuova industria.
Appunti significa anche altro: siamo convinti che una storia completa ed esauriente del cinema torinese - ed italiano - debba ancora essere scritta, e che vi siano molti aspetti oscuri o non indagati a sufficienza, per disinteresse o per sottovalutazione di particolari problemi. Di qui la necessità di percorrere vie nuove, esplorando archivi vergini, interrogando i protagonisti, raccogliendo pazientemente materiali inediti, senza la pretesa di scrivere subito la storia definitiva: la necessità di scrivere appunti di lavoro.

ppunti 1: Stabilimenti e teatri di posa

Alberto Friedemann Questa ricerca, prima della serie Appunti, vuole contribuire alla conoscenza di un campo fino ad oggi in parte inesplorato, quello dei teatri di posa torinesi, con una ricognizione sistematica negli archivi e nelle riviste d'epoca. Dopo aver ospitato il lavoro di centinaia di persone ed aver visto la realizzazione di migliaia di film, gli stabilimenti cinematografici sono quasi scomparsi dal panorama urbano, e rimangono solo, con contorni sfumati ed evanescenti per gli anni, nella memoria dei pochi superstiti delle varie epoche del cinema torinese. Spesso male fotografati e peggio descritti nelle riviste del tempo, di alcuni di essi si è perso anche il ricordo. Stabilimenti e teatri di posa non è solo una raccolta di documenti e fotografie, è anche un omaggio alle ?fabbriche della fantasticheria? ed ai loro creatori.

Sommario
  I teatri di posa
  Scopo e metodo della ricerca
  Distribuzione sul territorio
  Le case di produzione
  Gli architetti
  Tipologie edilizie
  Gli stabilimenti
  Bibliografia

© 1999 € 10,33

ppunti 2: C'era una volta Angelo Musco, il film

a cura di Alberto Friedemann
testi di: Marco Dalla Gassa, Emiliano Darchini, Stefano Della Casa,
Michele Fiorio, Alberto Friedemann, Nino Genovese, Sebastiano Gesù

Perchè dedicare una monografia a C'era una volta Angelo Musco, certamente non un grande film? Con un facile gioco di parole si può rispondere, proprio perchè non è un grande film e quindi nessuno ci aveva mai pensato: è vero, C'era una volta? fa parte di quell?immensa categoria dei film di serie B, o peggio, realizzati per sfruttare facili mode, e, dopo un consumo casuale e distratto, destinati ad essere riciclati per recuperare i materiali costituenti il nastro della pellicola, film di cui nessuno, a lungo, ha lamentato la scomparsa. Non a caso, non figura nei cataloghi delle maggiori cineteche internazionali, pur non potendo escludere che una copia giaccia in qualche archivio, privato o pubblico, poco conosciuto. Ora, le cose sono cambiate e, fortunatamente, si pensa che qualunque film costituisca un documento prezioso e che, come tale, vada studiato e conservato; grazie al dottor Michele Fiorio, ultimo proprietario cinematografico dello studio FERT, una copia positiva di C'era una volta Angelo Musco è ricomparsa, ed è quindi sembrato naturale dedicare al film questa monografia, la prima, si spera, di una serie dedicata alle pellicole realizzate in corso Lombardia.

Sommario
  Una lettera
  Il B movie comico: dal teatro al cinema
  Un?occasione mancata
  Angelo Musco e il cinema
  Come si è giunti a C'era una volta Angelo Musco
  Scheda del film.
  Sceneggiatura a posteriori
  Problemi di restauro e conservazione della pellicola
  Bibliografia ragionata e antologia critica

© 2001 €11,36

ppunti 3: Manuale tecnico per visionari
              Segundo de Chomón in Italia 1912-1925


Autore: Simona Nosenzo

Scrivere di Segundo de Chomón è scrivere dell'essenza stessa del cinema, della sua magia, ma anche della sua evoluzione tecnica e della formalizzazione delle strutture linguistiche e dei codici estetici.
Regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, pioniere del cinema a colori, costruttore di macchine da presa e di tante altre apparecchiature, creatore di nuovi generi e maestro del cinema di animazione, ma soprattutto inesauribile inventore di trucchi e di effetti speciali, Segundo de Chomón ha partecipato a tutte le più importanti tappe dei primi anni della storia del cinematografo: era a Parigi nel 1895 alla prima proiezione pubblica dei Fratelli Lumière, era con la Pathé all'inizio del secolo scorso, era all'Itala Film di Torino con Giovanni Pastrone a dare corpo al monumentale progetto di Cabiria, era ancora in Francia nel 1926 con Abel Gance per il suo Napoléon, immenso laboratorio di sperimentazione e ricerca tecnica.
Fortunatamente sono numerose le tracce del lavoro svolto da Segundo de Chomón nei suoi anni torinesi: lettere, appunti e, soprattutto, le pellicole realizzate fra il 1912 e il 1925. Grazie a questi documenti l'autrice è riuscita ad approfondire diversi aspetti, ancora sconosciuti, del lavoro di Segundo de Chomón, per colmare un ingiustificato quanto incomprensibile oblio che ne avvolge la figura e le opere.
Alcune delle sequenze più emozionanti dei suoi film sono riprodotte nell’allegato DVD, realizzato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino.


Sommario
  Premessa
  Introduzione
  Come si diventa Segundo de Chomón
  Vedere come Segundo de Chomón

Materiali
   Visti e invisibili: i film italiani
   Il sistema Chomón - Zollinger
   I trucchi di Chomón raccontati dai giornali
   I contratti Itala Film - Chomón
   Dal Quaderno di appunti di Segundo de Chomón
   Note
   Bibliografia
   Indice analitico dei nomi e dei film

© 2007 €30,00
Angelo Musco
La Positiva, l’edificio negli anni ‘20